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nel Sistema di Sorveglianza Integrato del Morbillo e della Rosolia (v. 17/02/2020 ).
Spesso può essere difficile distinguere clinicamente un caso di morbillo e di rosolia. Le due malattie, infatti, colpiscono le stesse fasce di età e hanno una sintomatologia simile. Il 20% circa dei casi che soddisfa la definizione clinica di morbillo può essere rappresentata, in realtà, da casi di rosolia. A questo proposito, come raccomandato dall’OMS, è stata introdotta in Italia la sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia. Questa consiste nel ricercare la conferma di laboratorio per rosolia nei casi di sospetto morbillo risultati negativi ai test di conferma e, viceversa, testare per morbillo i casi di sospetta rosolia risultati negativi.
Obiettivi della sorveglianza integrata
Nell’ambito del Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita 2010-2015, la sorveglianza del morbillo e della rosolia ha come obiettivi principali quelli di:
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individuare i casi sporadici e i focolai e confermare attraverso indagini di laboratorio i casi;
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assicurare una corretta gestione dei casi e dei contatti;
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capire i motivi per cui i casi e la trasmissione dell’infezione si stanno verificando (es. basse coperture vaccinali, importazione di casi);
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identificare i gruppi di popolazione a rischio di trasmissione;
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attivare rapidamente una risposta di sanità pubblica;
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monitorare l’incidenza delle malattie ed identificare cambiamenti nell’epidemiologia delle stesse, per definire le priorità, pianificare e mettere in atto i programmi di prevenzione, attribuire le risorse;
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monitorare la circolazione dei genotipi virali;
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misurare e documentare i progressi raggiunti nell’eliminazione.